A Corleone la notte trascorre tranquilla. A causa della stanchezza accumulata non ci siamo concessi alcune passeggiata per visitare la bella cittadina che nell'immaginario collettivo è famosa per "Il Padrino" e per altre vicende di mafia. Peccato.
Il nostro cammino deve subire un cambiamento: a causa di un focolaio per Covid non possiamo percorrere la tappa Corleone - Prizzi. Il comune di Prizzi è chiuso in entrata ed uscita. Un taxi NCC ci porta direttamente da Corleone fino ad oltre Prizzi.
Così lasciataci alle spalle Prizzi senza averla visitata, il nostro cammino entra presto all’interno della Riserva del Monte Carcaci, tra alberi che fanno ombra e fonti d’acqua sorgiva, aree pic-nic e rifugi della Forestale.
La via, lasciato il bosco, torna tra i campi di foraggio e grano e tocca il borgo agricolo di Riena, ormai abbandonato all’obblio, simbolo di una civiltà contadina che fatica a resistere. Qui troviamo un grande fontanile ottimo per la pausa pranzo.
Fa caldo. Raggiungiamo sull'asfalto la SS 188 e poi la SP 36 che in un tratto di salita ci porta nella seconda area boschiva, Santa Caterina, da cui si raggiunge la collina del Kassar, il pianoro bizantino che sovrasta Castronovo di Sicilia. Siamo nel Parco dei Sicani.
Da qui scendiamo per comoda strada verso Castronovo di Sicilia un bel borgo ai piedi di una possente parete rocciosa.
Prizzi
In alto il borgo di Prizzi
Luciano, Sandro e Carla
Davanti a noi il Monte Carcaci
Nella Riserva Naturale del Monte Carcaci. Sullo sfondo Prizzi
Il centro visitatori della Riserva del Monte Carcaci
Il rifugio del Monte Carcaci
Il borgo disabitato di Riena
Riena: un borgo fantasma
La bella fonte di Riena
La chiesa di Rieda
La SS 188
La SP 36
L'area attrezzata Santa Caterina
La SP 36 interdetta al traffico per frane
Castronovo di Sicilia
Castronovo di Sicilia
La chiesa di S. Vitale
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