Magna Via Francigena: Palermo - Agrigento: 1. PALERMO - MONREALE

La partenza della MVF a Palermo è dalla Cattedrale di Santa Rosalia, la quale non è lontana da dove noi abbiamo trascorso la notte, ancora una volta ospiti di Giovanna.

Cerchiamo di metterci in cammino presto quando le temperature sono ancora miti sapendo che la prima tappa è alquanto impegnativa per lunghezza, dislivello e il tanto asfalto.

Dal cuore di Palermo bisogna risalire l'area urbanizzata e trafficata del capoluogo siciliano per entrare nella bellezza dello scrigno monrealese. Si arriva alla prima meta della giornata: la piazza e la straordinaria Cattedrale di Monreale dove mosaici dorati e preziose architetture riempiono il pellegrino di meraviglia e stupore. È doverosa una sosta e una visita.

Dalla Cattedrale di Monreale iniziano i segnavia bianco/rossi e il cammino procede verso la vicina Aquino per poi scendere verso la valle dell’Oreto e giungere alla riserva di caccia dei reali Normanni. La successiva risalita in direzione di Altofonte, paese dalle belle fontane, protetto dal suo parco verde che fa da chiusa alla Conca d’Oro, è alquanto impegnativa. Ad Altofonte troviamo quanto serve per pranzare e riprendere forze.

Lasciata Altofonte si sale a tornanti fino alla Chiesetta Santuario dell'Addolorata Alle Croci, per poi scollinare e imboccare la lunga strada provinciale SP5 che sale in direzione della Piana degli Albanesi.

Arrivati sul passo in zona "Rebuttone" troviamo la Chiesetta di Santa Rosalia. Da qui il paesaggio cambia: finiscono i panorami sulla Conca d'Oro, Palermo, Monreale e si procede su una strada asfaltata inizialmente pianeggiante e solitaria tra monti e campi.

Lasciata la strada asfaltata per una carrareccia si torna a salire nel verde per sbucare proprio sopra il paese di Santa Cristina Gela.

Santa Cristina è uno dei 5 borghi della Piana degli Albanesi, famosa per i suoi pasticceri sopraffini (qui si trova la pasticceria con il cannolo più buono di Sicilia), abitata prevalentemente da contadini e pastori, comunque gente dal cuore grande come Giovanni e Mimma titolari dell'Albergo Belvedere che ci hanno accolto.